La trama

La trama narrativa è la struttura del tuo libro. Considerala come una linea guida nella stesura del romanzo vero e proprio.
Decidere e scrivere la trama ti aiuterà nel percorso di scrittura, ti eviterà di perderti nel racconto. Deciderai in principio il percorso narrativo che intendi portare avanti, ciò ti eviterà errori grossolani e incongruenze nello sviluppo della storia. La prima cosa che dovrai decidere è di cosa vuoi scrivere, in che genere letterario vuoi porre il tuo romanzo e la tua struttura.
Le prime domande che devi porti sono:
Di cosa voglio parlare
Quale messaggio deve contenere il mio scritto
Quale obiettivo voglio raggiungere.
Prima di partire in questa avventura meravigliosa che è la progettazione di un libro, troviamo dei tempi e dei momenti di riflessione, magari durante una passeggiata in solitaria e ascoltiamoci. Il viaggio che stiamo per intraprendere è importante e veramente impegnativo, stacchiamoci un attimo dalla realtà e dalla vita di tutti i giorni e tiriamo fuori le nostre idee, permettiamo al nostro io più profondo di emergere, solo così scrivere diventa un vero percorso creativo e perché no, anche divertente!
La prima stesura del libro parte dal cuore e dal nostro bagaglio emozionale. Ricorda che se tu non ti emozioni scrivendo il lettore non si emozionerà leggendo.
L’ispirazione e il momento creativo che stai per vivere nascono soprattutto dalla tua interiorità, e proprio a questo serve la scrittura della trama da seguire. Mettere in ordine le tue idee, le tue emozioni, tutti i colori che vorrai inserire nel tuo testo. Pensa alle parole di Joseph Conrad “Come faccio a far capire a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”.
Nella stesura della trama anche cosa tu vuoi far arrivare al lettore ha la sua importanza, ti servirà da guida nella stesura del testo senza perdere di vista il tuo obiettivo primario. Io ti propongo un esercizio semplice dei cinque sensi, questo ti servirà poi nella stesura del testo per sollecitare nel lettore un coinvolgimento.
L’Udito: quali rumori sentono i personaggi? Cosa sento io quando scrivo? Cosa voglio che sentano i miei lettori?
L’Olfatto: Se io chiudo gli occhi rileggendo la scena che sto descrivendo quali profumi e sensazioni provo? Cosa voglio fare arrivare al lettore? Ipotizzando che la tua scena sia ambientata all’aperto, nella natura che profumi e sensazioni vuoi far provare al lettore?
La vista: le scelte che farai in questo senso sono fondamentali. Cosa vuoi far vedere al lettore? Quali elementi inserirai nella storia che riescano a creare una dimensione reale? Qui dovrai inserire tutti gli elementi che siano funzionali all’azione. Inserirai elementi importanti per rendere il tuo personaggio una persona reale che riesca a creare empatia con il lettore.
Il gusto: la paura rende la bocca asciutta oppure lascia un sapore amaro? Come anche la delusione, il dolore che gusto hanno per il tuo personaggio? Ci sono dei vezzi che possano caratterizzare tuoi personaggi? Per esempio, amava smodatamente la liquerizia, non poteva fare a meno di averne un bastoncino tra le labbra, oppure detesta quella abitudine di prendere continuare il caffè, ma cosa ci troveranno mai in quella bevanda scura e amara?
Il tatto: qui la faccenda si fa seria. Il tatto regala sensazioni. Cosa provano i protagonisti semplicemente sfiorandosi con una mano, oppure un oggetto regala sensazioni solo toccandolo? Come interagiscono i tuoi personaggi a livello fisico? Qui entrano in gioco prepotentemente le emozioni.
Il sesto senso! Il senso più importante, la tensione sale, bisogna prendere delle decisioni, siamo alla resa dei conti.  Ascoltiamo il nostro sesto senso, per riuscire portare il lettore con noi nelle scene clou della nostra storia.
In questo modo abbiamo già creato una base su cui lavorare. Ora dobbiamo pensare a creare delle sequenze. Sono importanti in questa fase. Ci consentono di tenere sempre sotto controllo dove vogliamo andare, ci impediscono di inserire nella storia incongruenze e soprattutto ci aiutano a costruire una storia con ritmo e colore, senza la piattezza di una sequenza solo descrittiva
Cosa sono le sequenze in letteratura? Sono le sezioni, di senso compiuto in cui una storia può essere scomposta. Ti sei mai divertito a leggere un libro famoso e scomporlo in sequenze? Provaci è molto divertente e leggendo in questo modo imparerai cose che le migliori scuole di scrittura mai ti insegneranno. Troverai nella maggior parte dei casi sequenze miste dove le descrizioni e la narratologia sono insieme, oppure una sequenza dialogica sarà inserita in una sequenza riflessiva. Scomporre testi di autori importanti in sequenze ti permetterà di rubare letteralmente il mestiere e imparerai a padroneggiare la narrazione. Pensa ad un testo descrittivo senza azione che noia, pensa anche ad un testo narrativo senza un minimo di descrizione che piattezza e così via. Le sequenze sono il ritmo della tua storia. Ti permettono di accelerare o di frenare o anche andare a tempo ridotto fermandoti per esempio in una sequenza riflessologica. La tua abilità di scrittore sarà tutta nell’equilibrio che sarai creare, nel sapere mischiare le carte ad opera d’arte. Quante volte ti sarà capitato di saltare pagine e pagine solo descrittive? Quante volte sei tornato indietro nei capitoli perché il testo narrato è troppo povero di descrizioni e non ricordi più i termini della storia. Ecco le sequenze narrative ti insegneranno a creare l’equilibrio.
 A te serviranno in fase della stesura della trama del tuo romanzo, come guida o meglio come una prima pianificazione, ovviamente durante il lavoro cambierai idea, le modificherai, alcune le eliminerai, di altre non ne terrai conto. Però in questa fase per te sono importanti, ti permetteranno di avere sottomano una pianificazione particolareggiata del lavoro che ti appresti a fare.
Cominciamo con le sequenze narrative: Vengono narrati i fatti, è dove si inserisce l’azione. In questo caso dovrai scegliere anche se utilizzare la fabula o l’intreccio nella narrazione della tua storia.
la trama
La fabula narra i fatti nell’ordine cronologico in cui avvengono. Come nella realtà del resto.
La fabula narra i fatti nell’ordine cronologico in cui avvengono. Come nella realtà del resto.
L’intreccio è il tempo narrativo scelto dall’autore. Puoi usare l’analessi che porta la storia indietro nel tempo, magari raccontare un aneddoto del passato oppure in caso di romanzi più introspettivi portare il lettore alla base del problema. Oppure la prolessi che è praticamente il contrario portare in qualche maniera il lettore nel futuro dell’azione che stiamo raccontando. La fabula tende a rendere un testo piatto, tutto scritto al presente senza scatti e scelte autoriali. L’intreccio invece crea l’azione, la tensione, la suspence e rende il ritmo del tuo scritto più veloce e serrato. Ma la scelta anche in questo caso spetta all’autore che in questa fase è l’unico signore e padrone della storia che sta creando.
La sequenza descrittiva tende a creare colore, ci racconta luoghi, magari anche sensazioni, ci fa entrare letteralmente nella storia. Attenzione alle sequenze descrittive: devono avere il giusto peso nella narrazione; troppe storpiano e ci fanno saltare le pagine, troppo poche rendono piatto lo scritto.
La sequenza dialogica in genere è inserita in quella narrativa.  Inserire questo tipo di sequenza al posto giusto nel tuo romanzo è fondamentale, mostrerà l’azione direttamente dalle parole dei protagonisti, facendoli interagire racconterai la storia, il loro carattere i loro tratti caratteristici semplicemente mostrandoli.
L’ultima sequenza, ma non ultima per importanza è la sequenza riflessologica. Qui viene dato spazio alle emozioni, al non detto, al mondo interiore.
Ovviamente questa è solo una piccola base di partenza per poter cominciare a lavorare al tuo romanzo con cognizione di causa, avendo già sotto controllo gli elementi principali. Non ti resta che svilupparli man mano che procedi nella scrittura dando al tuo romanzo il giusto ritmo e la giusta tensione narrativa.

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Category: Scrittura

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